Vicenda Global Service. Tutti assolti. Due anni a Romeo e Mautone

Emessa la sentenza, al termine del processo con rito abbreviato, sulla vicenda giudiziaria Global Service. Due anni di reclusione per corruzione, con pena sospesa, all'imprenditore Alfredo Romeo e all'ex provveditore alle Opere pubbliche della Campania e del Molise, Mario Mautone. Raffica di assoluzione invece, per tutti gli altri imputati. Per quanti invece, avevano optato per il rito ordinario, è stato dichiarato il non luogo a procedere. Dichiarata anche l'inefficacia del sequestro preventivo delle aziende di Romeo. Ad emettere la sentenza il Gup del tribunale di Napoli, Enrico Campoli a conclusione del processo per gli appalti a Napoli durato circa un anno e tenutosi nell'aula bunker di Poggioreale. Un processo scaturito da un'inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli, che nel dicembre 2008 provocò un vero e proprio terremoto politico e giudiziario. Con l'esecuzione di arresti e provvedimenti di interdizione di pubblici amministratori, politici e imprenditori. La vicenda giudiziaria, che vedeva come uno dei principali protagonisti l'immobiliarista Alfredo Romeo con ben 12 capi di accusa a suo carico, che ora sono tutti caduti, vedeva coinvolti anche gli ex assessori comunali: Giuseppe Gambale, Ferdinando Di Mezza, Enrico Cardillo e Felice Laudadio. Collaboratori di Romeo: Paola Grittani e Guido Russo. L'ex vicepresidente della Provincia di Napoli, Antonio Pugliese, il dirigente del servizio manutenzione edifici scolastici del Comune di Napoli, Luigi Piscitelli, il dirigente servizio manutenzione stradale di Palazzo San Giacomo, Vincenzo Salzano e Biagio Vallefuoco. La Procura aveva chiesto 10 anni di reclusione per Romeo. Sette anni per Grittani, 6 anni e 6 mesi per Guido Russo. Per gli ex assessori comunali Di Mezza, Gambale e Cardillo, i PM avevano invece, chiesto rispettivamente la condanna a 6 anni di reclusione. Cinque anni e otto mesi per Laudadio. Tre anni per Mautone, 6 anni e 8 mesi per Pugliese. Coinvolti anche il tenente colonnello della Guardia di finanza Vincenzo Mazzucco, il parlamentare del Pdl Amedeo La boccetta, Salvatore Russo e Niccolò Muratto, collaboratori del provveditorato per le opere pubbliche. Per questi ultimi il giudice Campoli ha disposto il non luogo a procedere. Per l'immobiliarista e l'ex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise, è comunque scattata l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Si dovranno ora attendere 90 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza. Nel frattempo le reazioni non si sono fatte attendere. “Faremo appello”, ha affermato il procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore commentando la sentenza di primo grado del processo Global Service. Il capo della procura partenopea nel dirsi perplesso dalla sentenza ha ricordato che questa vicenda giudiziaria è stata segnata anche da un suicidio (quella di Giorgio Nugnes ndr). “Questa vicenda mi ha creato momenti di sofferenza indicibili, ho trovato la forza di reagire nel convincimento che prima o poi la mia innocenza sarebbe stata riconosciuta”, ha invece, dichiarato ai giornalisti Romeo. “Questa sentenza mi restituisce dignità come imprenditore e sancisce fermamente che non è mai esistito un sistema Romeo. Ora torno al lavoro”, ha concluso Romeo. “Nella sentenza emessa dal tribunale di Napoli c'è un fatto senz'altro positivo e che accolgo con piacere dal punto di vista umano e personale oltre che istituzionale: l'assoluzione dei quattro ex assessori del comune di Napoli”, l'ha affermato in una nota il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. “Immediato e forte corre, al tempo stesso, il pensiero nostro e di tutti a Giorgio Nugnes. Attendiamo, poi, di conoscere le motivazioni per le condanne, di gran lunga inferiori alle richieste fatte dall'accusa, che sono state inflitte”, prosegue la nota. “In tutta questa vicenda è comunque impressionante la sproporzione tra l'enorme rilievo mediatico dato inizialmente all'inchiesta e l'esito di questa fase del processo”, conclude la nota. Di diverso tono invece, la nota diffusa da Palazzo San Giacomo: “Il Sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo ha preso atto con viva soddisfazione della sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Napoli, in relazione alla vicenda Romeo, che ha visto assolti i quattro assessori della prima giunta di questa consiliatura”. “Mentre riconfermo il completo rispetto per il lavoro della magistratura non posso dimenticare le strumentalizzazioni politiche, anche da parte di esponenti del mio partito che, su questa dolorosa vicenda sono state fatte, recando grave danno all'immagine della città e all'andamento del lavoro del Comune”, afferma il Sindaco nella nota. “Non ci sono state risparmiate cattiverie e umiliazioni che ricordo benissimo, siamo stati lasciati completamente soli e soltanto il coraggio del Sindaco e degli assessori non inquisiti, nonchè la piena e netta coscienza di non aver alcunchè da rimproverarci ci ha dato il coraggio di andare avanti nell'interesse della città, come del resto ci era stato chiesto dall'allora segretario del Pd, Veltroni, e dagli altri segretari della maggioranza”, ha aggiunto la Iervolino nella nota.